Il mondo dopo il Covid: 6 modi in cui la vita cambierà

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Il mondo dopo il Covid

Sei pronto a riprendere a vivere normalmente? Dopotutto il 2022 è alle porte. I positivi stanno terminando, i vaccini sono alla portata di tutti, e i richiami immunizzanti che possiamo farci sono infiniti. Salmo ha fatto un concerto di nascosto con polemiche e assembramenti. Che non sono i primi, dati festeggiamenti per la vittoria degli europei di calcio da parte della nazionale italiana.
Insomma, siamo tutti pronti, anzi, ansiosi di levarci la mascherina, smettere di rispettare la distanza e continuare a vivere come se nulla fosse. Ma le ferite indelebili, l’immagine dei camion carichi di bare, e tutte le pressioni, le regole, e i traumi che abbiamo subito negli ultimi 18 mesi, non potranno che accompagnarci per sempre. Ecco, dunque, 5 modi in cui la vita cambierà e come sarà il mondo dopo il Covid.

1. Crisi economica, con inflazione e povertà

Bonus Cashback per far aumentare gli acquisti, contributi a fondo perduto per le imprese, casse integrazione per i lavoratori che non hanno potuto lavorare, sospensione mutui e una pioggia di bonus. Sono questi i sussidi, non solo in Italia, che molti di noi abbiamo ricevuto almeno una volta. Lo Smart Working ha fatto felici molti, come biasimarli? Il mondo dopo il Covid sarà niente traffico, niente pressione dell’ufficio, lavorare comodamente a casa. Ma ha richiamato le polemiche di altri: i bar, i ristoranti, i servizi di molte località che lavorano esclusivamente per “sfamare” gli impiegati, in questo modo chiuderanno.

Insomma, molte attività si dovranno reinventare, come i negozi di sigarette elettroniche o i negozietti che qualche anno fa sono esplosi in tutte le vie delle grandi e piccole città, che vendevano solo patatine fritte. Ma cosa succederà realmente? Lo stato riuscirà a sostenere tutti questi ristori? O il sistema economico collasserà come nel 1929 o come durante la Seconda Guerra Mondiale?

Addio alle piccole attività commerciali

Se la situazione non si sistema, Il mondo dopo il Covid avrà un aspetto diverso. I negozi non della grande distribuzione e potenzialmente tutte le attività non di multinazionali, quindi legate a soldi “infiniti” come nei cheat dei videogiochi, potrebbero sparire. Andare in quei pochi piccoli negozi o dai professionisti potrebbe rimanere una cosa da alternativi. Psicologo, dentista, negozio di abiti, alimentari. Saranno solo società, spesso, appunto, multinazionali. O comunque ben radicate sul territorio. Tutti i piccoli imprenditori diventeranno sempre più rari, e diventeranno “impiegati” di tali società, a stipendio e non a partita iva o, peggio, a collaborazione con partita iva. Insomma, il mondo del lavoro potrebbe cambiare radicalmente, nella più grande rivoluzione dalla seconda rivoluzione industriale.

Del resto, oggi è molto raro che ci si faccia realizzare i pantaloni da un sarto, piuttosto che comprarli già fatti in un negozio cercando un modello che calzi bene e rientri nel budget. Nel mondo dopo il Covid ciò sarà possibile e persino gradito.

Un modo per sopravvivere, per le attività dei “piccoli imprenditori” in realtà, sarebbe aumentare a poco a poco i prezzi, e dello Stato immettere moneta sul mercato sempre più consistente, anche con i vari bonus citati. Potrebbe esserci un aumento dei prezzi immediato, simile a quello avvenuto nel 2002 con l’euro (1000 lire = 1 euro anziché 50 centesimi).

2. Il mondo dopo il Covid: inizio della vera era tecnologica

“E quindi in futuro se tutti avete queste automobili nessuno cammina più se non per spasso? Ma che razza di futuro sarebbe?” Erano questi i dubbi di un Cowboy del 1885 quando Doc Brown gli rivelava come sarebbe stato il futuro 100 anni dopo. E lui ovviamente non gli credeva perché era abituato in tutt’altro modo.

La stessa cosa potrebbe succede ora, e, ancora una volta, il te del passato avrebbe riso di queste rivelazioni del te del futuro. Ovvero: fare tutto quanto online.

Coronavisu e tecnologizzazione forzata

Insomma, questa imposizione forzata alla rete cambierà molte cose e influirà sul mondo dopo il Covid. Fino a prima del Coronavirus la rete è stata tutto sommato per pochi. C’erano gli acquisti online, ma non battevano certo quelli di persona. C’erano le videoconferenze, ma non battevano certo le telefonate o i meeting in azienda. Le università e le lezioni online erano di nicchia, riservate solo alle scuole private. Mentre per le scuole pubbliche venivano usate per meri approfondimenti, e comunque molti rari. Internet, insomma, era utile ma comunque un’alternativa o un’espansione a quello che già si faceva senza una connessione. Questa tecnologizzazione forzata, ha imposto a persone che internet non lo usavano, di farci il più possibile.

Smart working e nuove possibilità di avvicinamento

E nel 2022 questo potrebbe cambiare radicalmente. Il mondo dopo il covid sarà un mondo in cui la spesa si farà online e non più di persona, i pagamenti si faranno solo online. Il cinema potrebbe morire in favore dello streaming online e, come già detto, lo Smart Working diventerà un’arma vincente di tutte le aziende. Le università e le scuole utilizzeranno molto più di prima le lezioni online perché molto comode. Un mio professore universitario durante una lezione (online appunto) mi ha detto: “Volevo ringraziare l’ospite di oggi, che ci ha portato le sue esperienze. Se non fossimo stati in pandemia, sarebbe stato molto difficile organizzare la sua presenza in aula”. In futuro questa diventerà un’arma vincente per università classiche che sono state praticamente costrette a fare lezioni online. Ospite speciale? Lezione di approfondimento? Il tuo professore ha una conferenza in un’altra città e non può fare lezione per una settimana? Ecco che scatta l’arma dell’online.

E che dire dei servizi di consegna a domicilio? Il mondo dopo il Covid si baserà anche su questo. Tali servizi sono letteralmente esplosi, con tanto di causa legale vinta da un gruppo di “rider” che hanno ottenuto contratto, assunzione e tutti i contributi. Perché uscire e/o cucinare quando te lo può portare qualcuno comodamente a casa? Indifferentemente dalla pandemia.

In sintesi, se qualcosa la puoi fare online, come prenotare un ristorante, ordinare da mangiare, acquistare qualcosa, attivare o informarsi su un servizio, falla online e non di persona. Camminare relegalo allo sport, allo svago o alle vacanze!

3. Lo Smart Working diventerà un must

Ho già parlato di Smart Working. Se c’è una cosa che è ancora un must nonostante il peggio sembri passato, è lo Smart Working. Il mondo dopo il Covid probabilmente ne beneficerà molto. Tutte le imprese sono obbligate, ancora oggi, ad una serie di regole. Distanza, mascherina, igienizzazione regolare dei locali e via via restrizioni sempre nuove e limitanti, ultima delle quali, il sospetto obbligo di Green Pass per l’accesso ad alcune attività o servizi (clicca qui per scoprire altre 5 cose obbligatorie in Italia oltre al Green Pass). E un positivo in azienda equivale, per legge, la quarantena obbligatori di tutti con conseguente blocco del servizio e perdite economici. Alternativa? Lo Smart Working che salva capra e cavoli.

Il lavoro dopo la pandemia: i nuovi contratti di lavoro

Ma cosa succederà una volta finite restrizioni, regole e quarantene? Il mondo dopo il Covid vedrà una riorganizzazione del lavoro? Accadrà che le aziende si saranno “addestrate” bene. Perché far fare in azienda un lavoro a un dipendente con costo di elettricità, pulizia, varie ed eventuali e può farlo a casa, felice di non morire nel traffico? Con possibilità, tra l’altro, di pagarlo di meno. Perché lavorare a casa dà la possibilità all’azienda di fare un contratto diverso, sicuramente più vantaggioso per loro e per te. Dove guadagnavi 100 andresti a prendere 70. Con risparmio di benzina, inquinamento e tempo. Tempo libero che potresti usare o per lavorare di più per compensare la differenza di stipendio o per coltivare le passioni. Quello che manca nel tuo stipendio per arrivare a 100 potrebbe dartelo lo stato con soldi in più, aiuti e sgravi fiscali.

4. Lo stato sociale

Aiuti fiscali, appunto. Il mondo dopo il Covid vedrà la realizzazione dell’utopia di molti. Dopo la quarantena a causa di tutte le situazioni di cui abbiamo parlato insieme, sarà lo stato a dover aiutare le aziende e i professionisti a ripartire. Le aziende private sarebbero morte senza i sussidi, soppiantate dalle multinazionali che, invece, saranno cresciute. In una situazione in cui tutti lavoriamo a casa e guadagniamo di meno, riceveremo continui aiuti dallo stato. Un esercito di Smart Workers pieni di sgravi fiscali, un assembramento di poveri con tutto pagato dallo stato, e che non escono mai di casa. I ricchi saranno sempre di meno, ma la vera povertà non esisterà più. Sarà l’inizio di un tutti poveri, tutti uguali, tutti felici.

5. Il mondo dopo il Covid: Fobici Versus Menefreghisti

Ci sarà un’antitesi, una dicotomia e ognuno avrà il suo doppelganger, il suo simulacro, la sua nemesi. Già ora basta cercare mascherina, distanza o Green Pass in rete per leggere fiumi di polemiche. Quando le mascherine sono divenute facoltative, almeno all’aperto, molte persone scrivevano: “Io la metterò lo stesso”, oppure “per come sono terribili certi luoghi abbiamo fatto male a non portarla anche prima del 2020. Il mondo dopo il Covid porterà ancora la mascherina!”. Come è facile vedere gente litigare perché non si rispetta la distanza ma molti mettere la mascherina in modo sbagliato solo per salvare la faccia e non “sentire” i gestori del locale in cui c’è l’obbligo di mascherina per entrare.

Una volta che sarà trascorso tutto nel 2022, però, dopo aver visto ogni abitante della terra come possibile vettore della malattia, tutto ciò ci lascerà profondamente segnati. Un italiano su tre non vorrà più salutare con la stretta della mano, con baci e abbracci. Non vorrà più uscire di casa come prima, andare ad un concerto o al cinema, anche se non c’è nessun divieto. Molti saranno molto più votati all’igiene, lavandosi le mani, prendendo meno mezzi pubblici, preferendo lavorare a casa. E non vorranno che gli altri si avvicinino troppo. Continueranno ad indossare la mascherina in pubblico per evitare le malattie, dato che durante gli ultimi 2 anni, sono crollate le influenze stagionali.

6. Non cambierà nulla

Mesi di quarantena, milioni di morti nel mondo per il covid-19, paura di ammalarsi e tutte le restrizioni di cui abbiamo già parlato. Crisi, licenziamenti, vite stravolte. Sono cose che non possiamo dimenticare, anzi, che cambieranno definitivamente il presente, passato e futuro. Il mondo dopo il Covid porterà le ferite di ciò che è stato? Sarà davvero così? Cosa ricordiamo della guerra mondiale? Cosa ricordiamo dell’11 settembre 2001 che è vicinissimo a noi e che abbiamo vissuto tutti in prima persona, anche se siamo nati in quegli anni. Poco, e anche in questo caso, potrebbe essere così. Quanti virus ci sono stati in Italia come questi negli ultimi 50 anni? Zero. Quante possibilità ci sono che ricapiti una volta arginato il fenomeno? Meno di zero. L’ultima e preoccupante ipotesi è che tutto torni come prima se non peggio. Neanche uno strascico. Neanche il lavarci le mani frequentemente e nel modo giusto, come tanto ci ha tormentato la tv. Lo Smart Working verrà dimenticato. Pochi si vaccineranno da questa e future influenze e generalmente parleremo di questo virus come si parla degli attentati del 2001 o della peste nera, come una cosa che è molto lontana da noi e che è difficile che risucceda. E chi odiava internet smetterà di usarlo, anzi probabilmente ha già smesso.

Come ti sembrano questi scenari? Il mondo dopo il Covid sarà un incubo o ci si avvierà verso un modello di società più funzionale?

Articolo di RealVolpe

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