Ok boomer: significato, impatto generazionale e origini del modo di dire
Il termine “Ok Boomer“, salito alla ribalta inizialmente su Twitter e poi diffusosi sugli altri social, è ormai una vera e propria icona della cultura generazionale moderna.
Coniata dalla Generazione Z, si tratta di uno sfottò per gli adulti in generale, specialmente se giudicati poco avvezzi alla tecnologia o poco aperti di mente.
Ma come è nato e perché si è diffuso l’appellativo “Ok Boomer“?
Origine e diffusione
Le prime occorrenze di “Ok Boomer” risalgono al 2015 su alcuni forum underground come reddit e 4chan. Hanno raggiunto la massima espressione a partire dal 2018 grazie agli utenti Twitter, per criticare, appunto, i più “vecchi”.
A diffondere in maniera esponenziale la tendenza è stato un articolo sul New York Times nel 2019. Qui veniva evidenziata come un’espressione usata dai giovani per criticare atteggiamenti e opinioni percepiti come superati e paternalistici della generazione dei baby boomer.
Un esempio significativo del suo impatto oltre i confini digitali è stato l’uso della frase da parte della deputata neozelandese Chlöe Swarbrick in parlamento, come risposta a un’interruzione durante un dibattito ambientale.
Perché chi è più grande è un “boomer”?
Pur rappresentando i nati tra il 1946 e il 1964, figli del “boom demografico” post seconda guerra mondiale, il termine viene utilizzato in maniera erronea, per indicare chiunque abbia più di 35/40 anni.
La Generazione Z scimmiotta e deride i baby boomer per contrastare atteggiamenti che percepiscono come obsoleti o paternalistici. Ormai, quindi, viene colpito anche tranquillamente chi fa parte della Generazione X, i Millennial, i quali ormai rientrano tutti nel range dei 40 anni.
Perché sono criticati i figli del baby boom
Si tratta di uno sfottò per gli adulti in generale, specialmente se giudicati poco avvezzi alla tecnologia o poco aperti di mente.
La critica originale nascerebbe dal fatto che i figli del “baby boom” sono etichettati come artefici dei maggiori problemi contemporanei. Dalla crisi finanziaria a quella climatica, dipenderebbero esclusivamente e principalmente da loro, trovandosi al centro di un acceso dibattito generazionale.
Conclusione
Ok Boomer, più che un semplice meme o sfottò, si rivela un potente strumento di espressione generazionale. Attraverso queste due semplici parole, la Gen Z riesce a far sentire in difetto milioni di appartenenti alle generazioni precedenti, mettendo in discussione i loro atteggiamenti percepiti come arretrati e il loro ruolo nelle sfide attuali della società.