5 malattie più pericolose del Coronavirus

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malattie più pericolose

La fama del Coronavirus sembra non conoscere ostacoli. Occupa le prime pagine dei giornali praticamente da un mese. Alcuni, però, polemizzano sul fatto che non sia così pericoloso, con un indice di mortalità del 2%, e praticamente solo su persone anziane. Almeno in Italia.
Secondo alcuni sono ben altre le malattie più pericolose e le epidemie che, se dovessero arrivare o tornare in Italia, avrebbero effetti altamente più devastanti. Scopriamone assieme 5.

5. morbillo

Malattia infettiva causata da un virus. Provoca eruzioni cutanee simili alla Rosolia. Causa 100mila morti l’anno, soprattutto tra i bambini. Tra i suoi effetti più devastanti si annovera la sordità, la cecità, problemi cardiaci e neurologici. In Italia è tenuto sotto controllo dai vaccini e la sua mortalità sale in maniera esponenziale se colpisce neonati e persone adulte non vaccinate.
Tra le malattie più pericolose, se mutasse divenendo immune ai vaccini conosciuti, sfocerebbe in un’epidemia difficile da gestire.

4. meningite

Annoverata da sempre tra le malattie più pericolose (e spaventose!) la Meningite colpisce il sistema nervoso. Può essere causata da virus, batteri e microorganismi.
Sintomi: febbre, cefalea, rigidità del collo, ipersensibilità a luci, rumori e convulsioni.
La mortalità nei neonati è di 1 su 4 (25%), nei giovani tocca il 2% (come il Coronavirus) ma sale pericolosamente al 40% negli adulti.
Essendo una sindrome non causata da uno specifico microorganismo, il nemico da combattere è sconosciuto e dalla realtà multisfaccettata. Un’epidemia, quindi, sarebbe difficile da gestire e combattere.

3. Malaria e febbre gialla

Portata da un parassita la Malaria, e da un virus la Febbre gialla, hanno in comune i vettori: le zanzare.
Per la Febbre gialla si stimano circa 30mila decessi l’anno, mentre per la Malaria se ne stimano ben 400mila. Entrambe le malattie, quindi, arrivano quasi al mezzo milione di decessi l’anno.
In alcuni Paesi sono tra le malattie più pericolose e causano forti febbri, danni agli organi interni o cerebrali.
Essendo le zanzare animali quasi impossibili da debellare, nonché nostre acerrime nemiche estive, un’epidemia di tali malattie sarebbe ingestibile.

2. HIV

Annoverata tra le malattie più pericolose, ma anche al centro di intramontabili dibattiti, l’HIV è causata da un virus e si trasmette con contatti intimi (tramite sangue, liquido spermatico e secrezioni vaginali).
Attacca il sistema immunitario e rende l’organismo vulnerabile ad ogni malessere di origine virale, batterico e fungina.
Non vi sono cure ma, se controllato, permette di vivere una vita normale. Fuori controllo, invece, aumenta la possibilità che si evolva in Aids e la mortalità è pressoché del 100%, poiché le difese immunitarie dell’organismo calano drasticamente e non sono più in grado di difenderlo, neanche dalle infezioni più irrisorie.

1. ebola

Sul podio delle malattie più pericolose troviamo l’Ebola. Riportata in auge anche da fatti goliardici avvenuti nelle trame del web (un canale YouTube, infatti, ne ha preso il nome).
Responsabile è, ancora una volta, un virus. Si manifesta con emorragie, febbre, debolezza, vomito, diarrea, dolori muscolari.
Le cure sono solo di supporto e come per il Coronavirus è importante la prevenzione. La mortalità è altissima, al di sopra del 50%.
Un’epidemia del genere sarebbe impossibile da gestire e arginare.

Conclusione

Il Coronavirus sta generando allarmismo e sgomento, ma non è l’unica realtà, e nemmeno la più pericolosa al mondo. Seguire le norme igieniche e fare prevenzione è di fondamentale importanza, ma il panico non ha ragione d’esistere.
Prima di ogni allarmismo è sempre bene verificare le fonti delle notizie e attingere informazioni solo dalle autorità competenti in materia.

DISCLAIMER:
Il presente articolo non ha valore scientifico e non deve esser preso a riferimento in tal senso. I dati esposti sono frutto di una meta analisi effettuata senza rigore metodologico ed il loro unico scopo è quello di riportare informazioni divulgative estrapolate dalla rete al fine di una dissertazione che prenda in analisi le varie condizioni cliniche esposte.

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