Sgridare il gatto: è giusto o sbagliato?

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sgridare il gatto

Tutti coloro che vivono o hanno vissuto almeno una volta con un gatto, si sono fatti domande sull’efficacia dell’educazione da impartire a questi felini. È utile sgridare il gatto? È controproducente? Come si fa a far capire al micio che ciò che ha fatto non va bene?

Sgridare il gatto

È opinione diffusa che i gatti siano molto indipendenti e non vogliano essere intralciati in ciò che fanno. Ed è anche risaputo che i nostri amici felini sono abili nell’arte di ignorare i comandi, gli ammonimenti e i richiami. L’educazione dei felini, infatti, è un argomento un po’ difficile da trattare e le opinioni in merito sono davvero discordanti tra loro. A differenza dei cani, i gatti non sono addomesticabili con tanta facilità, ma non per questo bisogna arrendersi e lasciarli a se stessi e liberi di fare tutto ciò che vogliono.

L’educazione del gatto: il rispetto

La base da cui partire per una buona educazione del gatto, è il rispetto reciproco. È importante stabilire un rapporto incentrato sui confini e su limiti precisi sia per il gatto, sia per il padrone, che assicureranno una convivenza felice a entrambi. Il rapporto con i gatti, infatti, non può essere scandito da rimproveri e ricompense per ciò che hanno fatto, perché loro, a differenza dei cani, non associano le ricompense negative o positive alle loro azioni.
Se ad esempio rimproveri il tuo gatto per aver rotto un oggetto, lui percepirà solo la tua rabbia e ne resterà impaurito, ma non assocerà i tuoi sentimenti alle sue azioni.

Sgridare il gatto? Usa altri modi

Proprio perché il tuo gatto non associa la punizione o il premio alle cose giuste o sbagliate che ha fatto, occorre educarlo in altro modo. Non è utile, infatti, urlare e mostrare aggressività, perché in questo modo non si farà altro che compromettere il rapporto con lui. Se vuoi che non faccia marachelle e tenga un comportamento consono al vivere in casa, devi usare altri mezzi, come ad esempio delle distrazioni e delle tecniche che canalizzino la sua attenzione. Giochi, intrattenimento ed un mondo a sua misura, che possano farlo sentire sereno e sicuro nell’esplorazione, senza fargli sentire il bisogno di danneggiare.
Se graffia i mobili, ad esempio, probabilmente ha bisogno di un tiragraffi e di giochi fatti apposta per sfogare questo suo istinto.

Il senso del tuo “NO”

Sgridare il gatto dopo che il danno è stato fatto, non servirà a nulla. Ma si può fare qualcosa nel momento in cui sta compiendo il misfatto: beccarlo sul fatto è l’unico momento in cui gli si può dire qualcosa circa la sua condotta sbagliata. Se becchi il tuo gatto nel bel mezzo di una marachella, non urlare e non spaventarlo, ma dissuadilo da ciò che sta facendo e digli un chiaro e secco “NO!”. Ripeti questo “NO!” ogni vota che lo cogli con le zampe nel sacco a combinare qualcosa, usa sempre lo stesso tono e vedrai che col tempo capirà come non deve comportarsi.

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