Giorgio Armani e i gatti: eleganza, affetto e un amore autentico

Giorgio Armani ci ha lasciati il 4 settembre 2025, all’età di 91 anni. Mentre il mondo della moda celebra il genio che ha rivoluzionato lo stile italiano, chi ama gli animali – e soprattutto i gatti – ricorda un altro lato di Re Giorgio: quello più intimo, tenero e profondamente affettuoso verso i suoi compagni a quattro zampe.
I gatti, parte della sua famiglia
Nonostante una carriera vissuta tra sfilate, jet privati e passerelle internazionali, Giorgio Armani non ha mai nascosto la sua predilezione per una compagnia più discreta e silenziosa. Quella degli animali. Amava i cani, sì, ma spesso si lasciava fotografare con i suoi gatti, come Angel, una Scottish Fold nera dal carattere riservato, diventata anche volto di una campagna contro l’abbandono.
In casa, i gatti di Armani erano considerati parte della famiglia: coccolati, rispettati, ascoltati. In un’intervista aveva confidato che, dopo le fatiche del lavoro, non c’era nulla di più gratificante che tornare da loro, “un cane, un gatto, un amore vero”.
Il messaggio: “Abbandonare gli animali non è di moda”
Nel 2010 prestò il suo volto a una campagna dell’associazione Io amo gli animali, con uno slogan diventato iconico:
“Abbandonare gli animali non è di moda”.
In quella foto, accanto a lui, proprio la sua Angel. Con quell’eleganza sobria e intensa che lo ha sempre contraddistinto, Armani riuscì a portare un tema di responsabilità e amore nelle pagine dei giornali di moda e lifestyle. Non fu solo un’immagine: fu un impegno sincero.

Un pioniere dell’etica in passerella
Nel 2016, lo stilista annunciò l’addio definitivo alle pellicce animali nelle sue collezioni, aprendo la strada ad altri grandi nomi del fashion system. In seguito eliminò anche l’uso della lana d’angora, riconoscendo la sofferenza che si nascondeva dietro questo materiale.
Scelte importanti, che dimostrarono come si potesse essere ambasciatori di stile senza compromettere il benessere animale. Armani, in questo senso, fu un precursore. Certo, non mancarono critiche per l’uso continuato di pelli esotiche e per la presenza di animali non domestici nella sua tenuta privata, ma il suo impegno verso i pet – gatti in primis – rimane un’eredità concreta e toccante.
Gatti e stile: un’eredità anche affettiva
Dove troppo spesso gli animali vengono usati come accessori di scena, Giorgio Armani li ha sempre trattati con rispetto e amore. I suoi gatti non erano mai “di contorno”, ma presenze silenziose e importanti nella sua quotidianità. Li ha difesi, protetti, celebrati.
E così, mentre ricordiamo il grande maestro della moda, a noi piace pensare che, ovunque sia adesso, ci sia una poltrona elegante, un raggio di sole e un gatto acciambellato vicino a lui.