Salvare un gattino randagio rinunciando al proprio record personale: Sarah Bohan maratoneta eroina

Salvare un gattino randagio

Salvare un gattino randagio

Dopo centinaia di miglia e mesi di allenamento, è finalmente arrivato il giorno della gara. Tutto sta procedendo secondo i piani e il record personale è quasi battuto. Ma poi, lungo il percorso, compare un gattino magro e indifeso. Sarah Bohan non ha avuto dubbi e ha deciso di rinunciarci per salvare un gattino randagio.

Il salvataggio eroico di Sarah

Sarah Bohan era a 21 miglia della Maratona di Chicago di domenica 8 ottobre 2023 e si stava avvicinando a un record personale quando ha notato un piccolo gattino spaventato.

“Ho notato qualcosa di bianco e soffice che correva sul marciapiede, il gattino era sporco, impaurito e magro, e sembrava essere stato separato dalla sua madre. Quando l’ho raccolto, era infeltrito e sapevo che era un randagio.”

Bohan non ha esitato a rallentare a metà maratona e salvare un gattino randagio mettendolo in salvo.

“In quel momento i miei istinti si sono attivati e ho dimenticato tutto del mio record personale. Essendo una mamma di due randagi, dovevo aiutare questo gattino.”

Salvare un gattino randagio o battere il proprio record?

Insieme a un’altra corridora, Gia Nigro, ha percorso a piedi un miglio del percorso chiedendo agli spettatori se potevano prendersi cura del gattino. Hanno subito trovato qualcuno che ha accettato di farlo, promettendo a Bohan e Nigro che avrebbe portato il randagio dal suo veterinario per un controllo. Bohan e Nigro hanno corso insieme le miglia rimanenti, con Bohan che ha terminato in 3:31:35.

Dedizione a PAWS Chicago

Per coincidenza, Bohan stava correndo la maratona per raccogliere fondi per PAWS Chicago, un’organizzazione per il benessere degli animali che trova case per gatti e cani senza fissa dimora. Chicago è stata la seconda maratona di Bohan, secondo The Boston Globe. Quest’anno, si è qualificata per correre la Maratona di Boston 2024, che segue ogni anno da quando si è trasferita a Boston nel 2015.