Recensione di IT Capitolo 2 – All’altezza del precedente?

0
recensione di it capitolo 2

recensione di it capitolo 2

Il 2017 per i fan di Stephen King e del genere horror è stato segnato dal grande ritorno di IT. Oggi, nel 2019, ne esce la seconda parte. Se lo sceneggiato del 1990 era perfetto, questo film destinato al cinema non si fa certo parlare dietro! Ventisette anni dopo i tragici eventi che colpirono la città di Derry,  il  “club dei perdenti” si riunisce per chiudere definitivamente il capitolo Pennywise. Godiamoci assieme, allora, la Recensione di It Capitolo 2.

Il pagliaccio partorito dalla mente di Stephen King, che ha seminato il panico e popolato gli incubi di grandi e piccini, è tornato! È in tutte le sale cinematografiche grazie all’audace impresa del regista Andy Muschietti e del suo interprete Bill Skarsgård. Non era facile vista la complessità e la mole del libro. Oltre mille pagine dove si alternano passato e presente, passando sempre da un punto di vista all’altro, avrebbe fatto desistere chiunque, ma Muschietti non si è perso d’animo.

IT: la trama

Sono ormai passati 27 anni dal patto di sangue che univa un gruppo di ragazzini di Derry e dai tragici eventi che li vide protagonisti nello sconfiggere Pennywhise. I “giovani perdenti” ormai sono cresciuti, ognuno ha una vita e una carriera tranne Mike che è restato a Derry a lavorare in una biblioteca e ad osservare la situazione. Tutto ha inizio una sera quando durante la festa di paese una coppia di omosessuali viene aggredita e un ragazzo viene pestato e gettato nel fiume. Poco dopo mentre il fidanzato cercherà di salvare il proprio compagno che sta annegando, assisterà alla sua uccisione da parte di un clown.

Mike, capendo che qualcosa si è risvegliato, decide di convocare i vecchi amici e riunire il club dei perdenti.
Bill è diventato un celebre scrittore dell’orrore e lavora alla sceneggiatura di un film con sua moglie Audra nel ruolo di protagonista. Richie è diventato uno stand-up comedian. Eddie è un assicuratore che si occupa di valutazione dei rischi e si è sposato con una donna iperprotettiva molto simile a sua madre. Ben è notevolmente dimagrito, sfoggia un bel fisico e si è affermato come un architetto di caratura mondiale. Stan è un agiato uomo d’affari, in procinto di andare in vacanza con la moglie. Beverly è diventata una stilista e incapace di scrollarsi di dosso il passato e la figura paterna. Si è sposata con Tom Rogan, un uomo impulsivo, manipolatore e violento come il genitore. L’unico a non presentarsi è Stan, che non ha il coraggio di affrontare la situazione e si suicida tagliandosi i polsi nella vasca da bagno.

Il ritorno del Club dei Perdenti

Alla chiamata di Mike, i “perdenti” rimangono scioccati ma, nonostante l’agitazione e lo spavento iniziale, decidono di ritornare a Derry e dare la caccia al pagliaccio che li ha cambiati, provando a chiudere una volta per tutte il capitolo Pennywhise. Una volta riuniti dovranno ricordare il passato ormai dimenticato e ripercorreranno attraverso dei flashback degli eventi traumatici che li hanno cambiati. Rielaborare il passato, li condurrà a sviluppare una strategia per eliminare una volta per tutte il clown malefico dalla faccia della terra.

IT 2: troppo lungo?

IT 2  dura quasi tre ore, sfidando l’ermetismo che contraddistingue Peter Jackson. Ne risentono pure i dialoghi che sono privi di struttura e a volte cadono nel banale. Il ritmo altalenante, con frequenti cali di tensione, si ripercuote sullo spettatore con un calo di attenzione e le scene horror ricche di effetti speciali non bastano a risvegliarlo.

IT Inizia con una lunga presentazione dei componenti della banda e viene dedicato successivamente ad ognuno di essi una parte dove verranno messi faccia a faccia con sé stessi e con i propri fallimenti. Attraverso dei flashback ripercorreranno gli eventi che li hanno segnati, le loro paure e i traumi che li hanno portati ad essere gli adulti che sono.

Guardare dentro sè stessi e scrutare nel buio interiore significa portare in luce i propri punti critici. Solo intraprendendo un percorso di crescita personale si eviterà che le debolezze diventino un freno inibitore nella vita quotidiana e una falla su cui le persone potranno fare leva.

Il finale  **Spoiler Alert** 

Qui non si parla più di una recensione di it capitolo 2, ma del vero e proprio finale quindi siete più che avvertiti. Le scene finali di IT, in cui il pagliaccio viene sconfitto a suon di insulti, lasciano a desiderare. Per capirlo penso vada analizzato più sul piano simbolico. Vedendo Pennywise come l’insieme delle  paure a cui l’essere umano soccombe; quest’ultimo solamente avendo piena fiducia di sè, nelle proprie potenzialità e prendendo in mano la situazione senza timore di fallire riuscirà a sconfiggere definitivamente il “mostro”. Un po’ scontato per un mostro che ha terrorizzato interi millenni di storia. Forse gli autori potevano pensare a qualcosa di meglio.

Conclusioni

Una nota di merito per Muschietti che, dopo il grande successo del primo IT, ha deciso di intraprendere un progetto ambizioso per la realizzazione del sequel.  Con coraggio e un dispendio non indifferente di energie, ha portato a termine il lavoro ben consapevole delle critiche a cui andava incontro e con un risultato che non convince abbastanza.

Sequel?

Il film chiude totalmente la saga di Pennywise e di IT. Ma Bill Skarsgård ha già detto che si vede pronto a tornare in un prequel. In cui si narrano, magari le origini di IT o qualche altra “marachella” che il simpatico pagliaccio ha combinato prima degli eventi dei due film. Avverrà davvero? Solo il tempo ce lo dirà.

Sei d’accordo con questa recensione di it capitolo 2?

Federico Zamboni
Facebook: Federico Zamboni
Instagram: @Adolf_Hipster_Revenge
Twitter: @MenteObliqua

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *