Freddie Mercury e i suoi gatti: una storia d’amore rock e felina

Freddie Mercury

Freddie Mercury

Tutti conoscono Freddie Mercury per la sua voce unica e la sua presenza scenica magnetica. Ma c’è un lato meno noto – e decisamente più tenero – del leggendario frontman dei Queen: il suo amore sconfinato per i gatti.

Nel corso della sua vita, Mercury ha vissuto con almeno dieci gatti, tutti trattati come figli. Da Tom e Jerry, i primi adottati insieme alla compagna Mary Austin, fino a Oscar, Tiffany, Goliath, Miko, Romeo, Lily e l’inseparabile Delilah, la sua preferita. Ogni micio aveva un posto speciale nel cuore (e nella casa) dell’artista.

Regali, attenzioni e un album dedicato

Freddie non si limitava a dar loro cibo e coccole. Durante i tour, telefonava a casa per “parlare” con i gatti, chiedendo a Mary di avvicinare il ricevitore alle loro orecchie. A Natale, ognuno riceveva una calza piena di giochi e snack, come veri membri della famiglia.

L’amore di Freddie per i felini ha lasciato un segno anche nella sua carriera artistica. Il suo primo album da solista, Mr. Bad Guy (1985), è dedicato a Jerry, Tom, Oscar, Tiffany e a “tutti gli amanti dei gatti dell’universo”, con un’aggiunta iconica:

“Che si fottano gli altri”, scriveva con il suo tipico spirito irriverente.

E non finisce qui. La canzone “Delilah”, contenuta nell’album Innuendo dei Queen (1991), è interamente dedicata alla sua gatta. Il testo, che menziona addirittura i danni fatti ai mobili di lusso, ha fatto sorridere i fan: molti credevano fosse una dedica a una donna, ma era in realtà un tributo alla sua micia tricolore.

Freddie Mercury: gilet coi gatti e quadri su commissione

Nel videoclip di These Are the Days of Our Lives, Freddie indossa un gilet con i ritratti ricamati di tutti i suoi gatti. Inoltre, fece realizzare dei dipinti personalizzati per ricordarli anche in arte. Per lui, erano più di animali: erano famiglia.

Nonostante il suo stile di vita da superstar, Mercury manteneva una routine teneramente casalinga con i suoi gatti. Amava trascorrere del tempo con loro lontano dai riflettori, seduto sul divano o nel giardino di Garden Lodge, la sua casa a Kensington. Per lui, non c’era nulla di più appagante del rientrare da un tour e trovare i suoi mici ad aspettarlo.

Freddie Mercury è morto il 24 novembre 1991, ma secondo chi gli è stato vicino negli ultimi giorni, l’ultimo gesto d’affetto è stato proprio per Delilah, accarezzata dolcemente poco prima di spegnersi. Nel testamento, lasciò scritto che i suoi gatti dovevano essere accuditi con amore. Proprio come lui aveva fatto in vita.

Dopo la morte di Freddie Mercury, i suoi gatti sono rimasti a vivere nella casa di Garden Lodge a Londra, accuditi con amore da Mary Austin, la sua ex compagna e amica più fidata, a cui Mercury lasciò in eredità proprio la casa e gran parte del suo patrimonio.

Conclusione

Freddie Mercury non era solo una leggenda del rock, ma anche un uomo dal cuore tenero, capace di amare incondizionatamente i suoi gatti come veri compagni di vita. Tra palchi, luci e applausi, trovava la sua pace tra fusa e carezze. I suoi gatti sono stati la sua famiglia, il suo rifugio, e continuano a far parte della sua leggenda.