Bobby, il gatto con la scorta: la vita da VIP del micio presidenziale indonesiano

Bobby
Che un gatto si senta un re, è risaputo. Ma che venga trattato come un capo di Stato, beh, succede solo in Indonesia.
Bobby Kertanegara, il gatto del presidente indonesiano Prabowo Subianto, è diventato ufficialmente il primo felino con una scorta personale.
No, non è una leggenda metropolitana uscita da Reddit o un meme da pagina ironica: Bobby viaggia davvero scortato da agenti di polizia, dentro un passeggino ultra-lusso da 6.000 euro.
E la notizia ha scatenato un putiferio online, tra ironie, critiche feroci e qualche sincero applauso.
Bobby il gatto sotto scorta: cosa è successo?
Tutto è cominciato con un video diventato virale in poche ore, pubblicato in occasione del Cat Lovers Day a Giacarta.
Nel filmato si vede Bobby, felinamente impassibile, trasportato in una carrozzina di design circondato da un cordone di sicurezza composto da agenti armati.
Una scena surreale, che ha immediatamente fatto il giro dei social.
Molti cittadini si sono detti sconcertati: perché destinare risorse pubbliche alla protezione… di un gatto?
A rispondere è intervenuto il viceministro di Stato Juri Ardiantoro, che ha dichiarato:
“Il presidente è una figura da tutelare. E anche ciò che gli appartiene. Compreso Bobby.”

Bobby: da randagio a simbolo nazionale
La storia di Bobby è in realtà più tenera di quanto sembri.
Nove anni fa, il presidente Subianto lo trovò per strada e decise di adottarlo (qui un articolo su come funziona il cat distribution system).
Da allora Bobby è diventato una presenza fissa nel Palazzo Presidenziale, amato da staff e cittadini.
Lo si vede spesso nei corridoi dell’Istana Merdeka, nelle foto ufficiali e persino durante gli incontri diplomatici.
Un giorno ha ricevuto anche un regalo da Bill Gates. Letteralmente: questo gatto riceve omaggi dai miliardari.
La sua ascesa a mascotte istituzionale è avvenuta in sordina, ma oggi Bobby è un’icona pubblica, e viene trattato come tale.
Possiede anche un profilo Instagram da quasi 1 milione di follower.

La polemica: tra indignazione, meme e fan club
Non è nemmeno il primo gatto di un posto esotico a divenire famoso.
Ricordate Pearl, il gatto thailandese diventato virale per il suo ruolo di “guardiano delle angurie”? Anche lui, a modo suo, aveva un’aura da VIP — seppur più agricola che presidenziale.
Ovviamente, l’idea di garantire protezione statale a un gatto, con tanto di guardie del corpo e mezzi dedicati, ha suscitato critiche.
C’è chi parla di:
- Spreco di fondi pubblici
- Eccessiva umanizzazione degli animali
- Governo scollegato dalle priorità del popolo
Sui social sono comparsi commenti come:
“Quanto guadagna una guardia del corpo di un gatto?”
“In che mondo viviamo se un micio ha più scorta del nostro sindaco?”
Dall’altro lato, molti utenti — soprattutto gli amanti degli animali — hanno difeso il presidente, vedendo nella scelta un segno di amore, affetto e responsabilità verso un animale domestico.
Passeggino di lusso, sicurezza e vita da VIP per Bobby
Uno degli elementi che ha attirato di più l’attenzione è il passeggino deluxe da 6.000 euro in cui Bobby viene trasportato.
Il brand si chiama “Uppapets”, e no, non è per bambini. È una linea pensata esclusivamente per animali domestici di fascia alta.
Il passeggino è stato mostrato durante l’evento pubblico dedicato ai gatti, dove Bobby ha sfilato come una vera star, accompagnato da agenti e flash dei fotografi.
Un micio, uno Stato, mille reazioni
La storia di Bobby ha fatto molto più che far sorridere.
Ha acceso un dibattito culturale e politico sul significato della “proprietà presidenziale”, sulla gestione delle risorse pubbliche, e sul ruolo crescente degli animali nella sfera pubblica.
Bobby oggi non è solo un gatto. È diventato un simbolo:
un riflesso di come la società vede il potere, gli animali e l’affetto. E anche un’ottima fonte di meme.
Conclusione: il mondo cambia, i gatti governano
Nel dubbio se indignarsi o invidiarlo, una cosa è certa:
Bobby ha vinto.
È passato da randagio a figura pubblica, da gatto sperduto a felino sotto scorta.
E se vi sembra esagerato… beh, chiedetelo a lui. Ma dovrete farlo attraverso il suo addetto stampa.