Skinny Shaming: anche i magri piangono

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skinny shaming

Sono stata sia troppo grassa che troppo magra nella mia vita e ho notato che i commenti acidelli ci sono sempre. E, in alcuni, essi casi vengono vissuti da chi li fa come “normali” o addirittura “amichevoli”.

I fenomeni sociali spesso riguardano temi così delicati che vanno trattati in prima persona. Bisogna sentire le esperienze di chi li ha vissuti sulla propria pelle. Il body shaming, ai giorni nostri, è sulle bocche di tutti. Ma non tutti sanno che questo fenomeno non riguarda solo chi è in sovrappeso, ma anche i magri: si chiama Skinny – o thin – Shaming.

Essere troppo magri o troppo grassi: che differenza c’è?

Quando un bulletto dice sei grassa a nostra figlia, noi andiamo subito dalla maestra per assicurarci che non accada mai più. Lo facciamo memori di quando a scuola lo facevano con noi minando la delicata autostima dei bambini.
Cresciamo con la consapevolezza che criticare negativamente l’aspetto fisico degli altri sia non solo da maleducati ma anche da prepotenti, perché può far male ad ogni età.
Non diremmo mai a una persona che ha il naso troppo grosso o gli occhi storti o il viso brutto, vero? E prima di consigliare una dieta a qualcuno, aspettiamo che sia lei o lui a manifestare il desiderio di perdere qualche chilo.
I grassi sono sempre guardati con un certo velo di comprensione, o di pietà. Dopotutto, hanno già i loro problemi. E la comprensione aumenta se anche noi siamo o siamo stati sovrappeso.

Skinny shaming: quando il bersaglio sono i più magri

Chi è in sovrappeso è da comprendere, perché ha dolori alle ossa, problemi di circolazione, difficoltà a trovare vestiti. E non bisogna infierire con commenti fuori luogo.
Ci mettiamo nei panni di chi ha questo corpo un po’ ingombrante e badiamo a non discriminarlo.
Ma per qualche strana ragione, una persona sottopeso si sente dire continuamente che è troppo magra, che così non va bene.
Perché gli si dice che dovrebbe mettere su peso?
Glielo diciamo forse con buone intenzioni, come consiglio. Ma ci siamo mai messi veramente nei panni delle persone più magre della norma?
Forse non abbastanza, perché altrimenti ci renderemmo conto che:
Troppo magro ↔ troppo grasso
Devi dimagrire ↔ devi ingrassare
Magna de meno ↔ magna deppiù


Perché, vi assicuro, che alle persone che si sentono dire queste parole (che arrivano come frecce, non come consigli) fanno il medesimo effetto.

La società dell’indignazione: abusare della libertà di parola

La società dell’immagine e della libertà di parola ci ha insegnato a giudicare, poi la società delle polemiche e delle indignazioni (l’era dei social network) ci ha insegnato ad accusare i bulli e a difendere le vittime.
Quello che non abbiamo ancora imparato, non tutti, non abbastanza, è a difendere chi sembra non soffrire, chi non ci somiglia, chi tace, chi delle cose ci ride su, almeno in apparenza.
E magari è vero che quella persona che abbiamo definito “troppo magra” non soffre più di tanto e che stasera cenerà, stanotte dormirà e andrà avanti senza farsene un problema… Siamo adulti, impariamo a farci scivolare le parole di dosso, le cose che contano sono ben altre, okay.
Ma qualunque cosa somigli ad un “per me così non vai bene”, mettiamola come vogliamo, non è un complimento.
Non è bello da dire e non è bello da ricevere, non serve a nessuno, non è d’aiuto alcuno.

Skinny & thin shaming: pensa prima di parlare

Quando chiacchieriamo tra amici, parenti, colleghi, conoscenti, prima di dire al tipo secco secco che dovrebbe mettere un po’ di carne attorno alle ossa, pensiamoci una volta di più, teniamocelo per noi magari, che è meglio. Quando il tipo troppo secco sorride, ci dà ragione, arrossisce, guarda in basso, cambia discorso… è in imbarazzo, si sente a disagio, si sente sbagliato e in quella brutta situazione (che noi abbiamo creato) si perde ogni buona intenzione. Pensiamoci.
Grazie.

Francesca Lupo
Twitter@Ciccinalupo

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