BULLISMO: LE PASSIONI MI HANNO SALVATA DALL’OBLIO. INTERVISTA A VALENTINA

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Cari Gattare e Gattari, l’articolo di oggi parla di bullismo, visto dagli occhi di chi l’ha vissuto sulla propria pelle.
Non troverete definizioni teoriche ed opinioni qualunquiste; leggerete, bensì, l’intervista a Valentina (clicca QUI per vedere il suo blog), che conosce bene il fenomeno, avendolo vissuto, purtroppo, su se stessa.
Buona lettura e non dimenticate di lasciare un commento in fondo!

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Hai raccontato al web la tua storia, QUI è possibile leggerla nel dettaglio.
Presentati in poche righe ai lettori di questo blog.

Sono Valentina, ho quasi 20 anni e sono una blogger.
Quando avevo 13 anni sono stata pesantemente vittima di bullismo e questo ha condizionato la mia vita fino al presente.
Nonostante tutto sono una tosta, non mi spezza nessuno!
Sono appassionata di musica, di letteratura e ovviamente di scrittura.
Le passioni mi hanno salvata dall’oblio in cui sarei potuta cadere a causa di quella brutta esperienza che ho vissuto.
Ma non è facile, si combatte ogni giorno.

Raccontando la tua esperienza, hai accennato al tuo contesto familiare e sociale. Come era invece quello delle bulle che ti hanno tormentata?

Il contesto familiare di una di quelle ragazze era terreno fertile per la sofferenza, quella ragazza aveva perso la madre solo l’anno precedente.
La sua reazione alla morte della madre fu particolare, ognuno reagisce a suo modo ovviamente, ma da una ragazzina di dodici anni non ti aspetteresti tanta indifferenza e superficialità.
A me metteva i brividi la sua reazione, mi spaventava, e credo lei abbia avvertito che ero fragile e cosi abbia deciso di scaricare la sua frustrazione e rabbia interiore (perché dentro di se doveva avere un mondo crollato in pezzi) su di me.
L’altra ragazza invece, che era più che altro la marionetta della prima, era molto viziata e più di una volta l’ho vista trattare male il padre dandogli ordini come se fosse il suo schiavo.

Il contesto sociale era lo stesso per entrambe, erano figlie di buone famiglie, i genitori lavoravano e davano loro tutto ciò che volevano.

Cosa pensi della prevenzione? Quali dovrebbero essere le strategie da adottare per la prevenzione del bullismo?

Prevenire il bullismo secondo me, è una cosa alquanto difficile e complicata da mettere in atto alla perfezione.
Ma sicuramente qualche arma l’abbiamo a nostra disposizione.
Le vittime devono assolutamente parlare e non tacere -mai!- davanti ad un qualsiasi sopruso.
Il primo passo per prevenire che ciò continui è parlarne con qualcuno di fidato.
I genitori dovrebbero interessarsi della vita sociale e scolastica dei figli, non bisogna solo controllare che abbiano buoni voti e che facciano sport, bisogna anche rendersi conto dell’umore dei figli.
Se un ragazzino non vuole andare a scuola non per forza vuol dire che è sfaticato, non bisogna mai sottovalutare lo stato d’animo di un bambino e di un adolescente, perché sono nella fase più delicata della loro vita.

Le scuole invece, dove il bullismo è quasi sempre presente, dovrebbero appunto interessarsi di più degli alunni.
Gli insegnanti non dovrebbero solo insegnare le loro materie, ma insegnare ai ragazzini e ai bambini anche come è giusto socializzare o cosa invece è sbagliato fare.
Forse, includere un ora a settimana, di una materia apposita, non sarebbe una cattiva idea.
Cosi che l’insegnante in quest’ora medi i rapporti tra gli alunni, aiuti a risolvere eventuali tensioni e problemi e ‘’insegni’’ che la violenza sia verbale che fisica non è mai la soluzione per risolvere un qualsiasi conflitto.
Molte volte i bulli hanno dei problemi nella loro vita, e sfogano le loro emozioni negative sui più deboli, perciò un lavoro importante anche in questo caso sarebbe compito dei genitori.
La famiglia in cui cresce un ragazzino influenza molto il suo comportamento nella società, perché è il primo ambiente sociale in cui impara a rapportarsi con gli altri.
Se un bambino vede i genitori rapportarsi tra di loro o con lui in modo violento e irrispettoso, generalmente finirà per replicarlo fuori dalle mura di casa.
Perciò, per prevenire il bullismo, credo sia molto importante lavorare sull’educazione sociale dei nostri bambini e ragazzi.
Questo è compito dei genitori, delle famiglie e delle scuole.

Come ha cambiato l’immagine di te quest’esperienza? Come vedi attualmente te stessa, che opinione hai di te?

Quest’esperienza ha cambiato l’immagine che avevo di me in negativo.
Io ero una bambina molto fragile, non ero come le mie compagne precocemente approdata nella sperata età adulta.
Giocavo ancora con le bambole, ero davvero una bambina, e come tale non avevo molti progetti per il futuro né un immagine certa di me stessa.
Questa esperienza mi ha stampato nella testa una sola ed unica immagine di me stessa, radicata molto affondo, e cioè quella che sono sbagliata.
Semplicemente un errore.
Una cosa che non doveva esistere, respirare o avere progetti e desideri.
Non mi era concesso neanche desiderare di andare alla scuola superiore, io che non dovevo nemmeno esistere non potevo pensare di continuare perfino gli studi.

Adesso le cose sono cambiate.
In questi anni ho affrontato molte altre dure prove che la vita mi ha messo davanti, e combattendo sono riuscita ad andare avanti.
Ad arrivare qui, adesso, e riuscire a parlare di ciò che ho vissuto pubblicamente.
Sto ancora lavorando su me stessa grazie all’aiuto di persone fantastiche che mi voglio bene e si prendono cura di me e vogliono che io viva.
Che io come tutti quanti abbia la mia possibilità di essere felice, di costruire palazzi e abbattere frontiere.
Sono forte adesso, sono indifferente alle offese.
E verso le persone sono diffidente, moltissimo.
Questo è il lascito del bullismo in me; una radicata diffidenza verso il prossimo.

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Come ti vedi nel futuro? Cosa vuoi fare “da grande”?

Beh, nel futuro mi vedo scrittrice ricca e di successo!
Scherzavo!
Nel futuro mi vedo sposata, con una mia piccola famigliola.
Vedo che ho costruito qualcosa di buono, a dispetto delle persone che mi hanno fatto del male che non potranno mai costruire qualcosa di buono.
Dal male viene il male.
Io non sono perfetta, non sono il bene, ma cercherò di fare del mio meglio.

Cosa vorrei fare ”da grande”?
Mi piacerebbe molto diventare assistente sociale.
E cercare di bonificare il sistema del bullismo dall’interno.

Un messaggio che possa essere utile a chi è vittima di bullismo:

Parlate!
Lo ribadirò all’infinito, dovete parlare.
Non restate zitti nella vostra sofferenza, parlatene con i vostri genitori, con un insegnante, con una figura di cui vi fidate.
Non dovete restare soli, nessuno deve.
Insieme sarete più forti.
E ragazzi, non scoraggiatevi mai, c’è una soluzione a tutto.
Bisogna solo trovarla. Con tempo e aiuto potrete migliorare la vostra situazione e non essere più perseguitati dai bulli.

Un messaggio per i loro genitori:

Non lasciate soli i vostri figli.
Loro hanno bisogno di voi, sempre.
E se scoprite che vostro figlio è vittima di bullismo, non reagite con violenza, è la cosa peggiore che potreste fare, peggiorereste soltanto le cose facendo sprofondare vostro figlio in un abisso di vergogna ancora più profondo.

La violenza non porta mai nulla di positivo, perciò accantonate il vostro istinto di protezione verso vostro figlio che vi porterà ad arrabbiarvi, e riflettete con calma su come si può risolvere la situazione.

Parlate sempre con vostro figlio e rendetevi partecipe della sua vita.
Parlate con gli insegnanti, con il preside della scuola.
Non lasciate i vostri figli da soli.

Un messaggio per i bulli:

 Non siete invincibili.
Pensate di esserlo, ma non lo siete.
Credete nelle vostre convinzioni e nei valori che vi portano avanti in una vita basata sulla cattiveria, ma questo non vi basterà ad essere felici.
Non basterà a non farvi scovare.
Prima o poi ciò che fate verrà a galla, e con esso tutto la sofferenza che avete procurato e sofferto voi stessi.
Fare del male non porta alla felicità, né ad alcuna cosa positiva.
Perciò cercate di capire, di cambiare e maturare.
Nel mondo degli adulti il vostro atteggiamento non vi porterà molto lontano.

Abbiamo finito, grazie per il tempo che mi hai dedicato 🙂

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E voi cosa ne pensate?
Avete avuto esperienze con il bullismo?
Fatemelo sapere con un commento qui sotto!

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1 thought on “BULLISMO: LE PASSIONI MI HANNO SALVATA DALL’OBLIO. INTERVISTA A VALENTINA

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