QUELLI DEI SOCIAL: STORIE D’AMORE E UMORISMO NERO – INTERVISTA A VOBALDO

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Sulle note del pezzo “The Lazy Song” di Bruno Mars, la prima intervista di #QuelliDeiSocial (Clicca QUI per leggere di cosa si tratta) è dedicata a Vobaldo, un personaggio singolare che con le sue perle ogni giorno diverte e fa riflettere un vasto pubblico sui social.
Potete raggiungerlo sui suoi account Twitter e Instagram @Vobaldo

Pronti? Via 🙂

“Storie d’amore e umorismo nero”. Scrivi così nella tua bio, e i contenuti che proponi sono coerenti con la presentazione che ne fai.
Molti account dediti al black humour diventano bersagli dell’intolleranza e indignazione dei benpensanti. Con te è diverso: togliendo la quota fisiologica di “haters” che tutti abbiamo, tu riscuoti successo, piaci ai tuoi fan (me compreso) e i tuoi post non diventano dei campi di battaglia. Come te lo spieghi?
Il black humor bisogna saperlo fare: chi non piace è chi offende gratuitamente. C’è differenza tra prendersi gioco di una persona in carrozzina, piuttosto che offenderla direttamente. I miei follower mi adorano? È vero, ma non so perché, dato che nemmeno i miei veri genitori mi volevano. Una cosa a cui do molta importanza sono i messaggi privati con ognuno dei miei fan. Rispondo volentieri e più di qualcuno mi ha fatto notare questa disponibilità che non è da tutti. Sarà che ne ho solo 1700 (Ma su Twitter ne ha più di 8mila!).

Vobaldo è singolare, dissacrante e intelligente. Hai inventato tu questo nome? Da dove è arrivata l’idea di creare questo personaggio, e perché hai scelto proprio Twitter?
Ti racconto la storia del mio nome (super scoop perché nessuno lo sa). In breve, sono andato in vacanza studio in Inghilterra e nel gruppo di italiani c’erano due gemelli. Io facevo sempre un po’ pagliaccio e allora hanno cominciato a chiamarmi Marcovaldo o Marcobaldo, senza mai mettersi d’accordo su quale fosse più corretto (secondo loro valdo o baldo vuol dire monello/scalmanato, credo). Quindi V o B aldo? Ed ecco perché mi chiamavo VoBaldo una volta.
Quando mi sono iscritto a Twitter seguivo molto Tua madre è Leggenda su Facebook ed erano soliti citare la fonte. Alcune battute erano davvero incredibili e una volta capito che venivano da Twitter non ci ho pensato due volte a crearmi un account. Il fatto è che mi ritenevo abbastanza simpatico da poter far ridere pure io le persone, ma sentivo che la comicità su internet cominciava ad essere monotona e serviva qualcosa di diverso.

A parte il tuo, quali sono gli account social che ti piacciono di più e segui più volentieri, e perché?
Dai un consiglio pratico a chi vuole creare un account di successo.
Gli account che seguo più volentieri sono PARANATURALE (@PARANATURALE su Twitter), che è colui al quale mi sono ispirato su Twitter, la pagina di Cloroformio (La trovate anche su Facebook), che spesso tira fuori delle ottime battute, NonCitazioni (@NonCitazioni su Twitter e Instagram), pagina dal format nuovo e secondo me fighissimo, e poi ovviamente TheSfigatto, che (e lo dico onestamente) più lo seguo e più lo apprezzo (Grazie, mi commuovo!).
Il consiglio che do a chi vuole creare un account di successo (nell’ambito dei meme, ovviamente) è quello di postare con una certa costanza, ma soprattutto trovare un proprio stile e differenziarsi dagli altri.

Abbiamo finito, grazie per il tempo che mi hai dedicato 😊

Grazie a te ❤️

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Le interviste di #QuelliDeiSocial:
Volpe Real
AlexandraVoice

Avv.Ermetico
IlCommentatore

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Valentina

Sfigatto

2 thoughts on “QUELLI DEI SOCIAL: STORIE D’AMORE E UMORISMO NERO – INTERVISTA A VOBALDO

    1. E’ quella comicità che tocca argomenti seri e spesso “scottanti”, come la religione, la morte, la malattia etc…cose su cui in genere è di cattivo gusto fare satira, insomma.
      Grazie per la visita 🙂

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